Sottotitolo: Viaggio di un Hazara in Afganistan, e ritorno
Autore: NAZARI Hussain Mohammad
Anno: 2009
Genere: Narrativa
Casa Editrice: SEB27
Collana: Laissez-Passer
Prezzo: € 12.50
Numero pagine: 160
ISBN: 978-88-86618-67-0
a cura di Paola Tarino, prefazione di Luisa Passerini.
«Dell’Afganistan mi mancano gli anni Settanta. Ho nostalgia di una cosa che non ho vissuto…», e poi Hussain racconta invece quello che ha davvero vissuto; non tanto il viaggio per raggiungere l’Occidente, ma quello intrapreso nell’Afganistan del 2008, tra paura, sudore e polvere, per ritrovare dopo sette anni la madre e condurla al sicuro. Racconta, e noi registriamo, come faceva Nuto Revelli rievocato da Luisa Passerini, chiamata a valutare il metodo e la lingua dell’oralità… Racconta a noi, come a lui gli anziani afgani narravano di un paese diverso in cui si poteva vivere. Bruciava il cuore a Hussain per quel paese che gli scorreva sotto gli occhi senza coincidere con la memoria e con quei racconti. Lo abbiamo conosciuto tramite i ragazzi afgani catapultati per la prima volta in una scuola pubblica italiana, il Ctp Saba di Torino, dove capitarono per acquisire i rudimenti della lingua italiana. Hanno affrontato guerra, viaggi sotto i camion o nelle stive; lavoro e carcere in Iran, Turchia, Grecia: lingue e razzismi diversi. Questo non affiora al primo incontro scolastico, è il retro del racconto di Hussain: essere insegnanti in un Ctp significa predisporsi umilmente all’ascolto di questi giovani senza cancellare i loro riferimenti: musica iraniana, calcio europeo, religione araba, cinema indiano… rimanendo Afgani, perché, anche senza notizie dal paese, sono vincolati ai racconti degli anziani o legati a fidanzate, promesse da bambini e raggiunte in videochat una volta alla settimana.
(Dal sito dell’editore)