A cura di Mihaela Dimitriu
Per primo la paura, la paura come un guscio che stringe, costringe, toglie il respiro all’anima.”La paura si può toccare”, mi disse, “è come un lenzuolo di gomma che ti avvolge. È un lago che ti s’infila dentro da tutti i pori e tu te ne stai lì, affogando irrimediabilmente, mentre ti vedi galleggiare intorno pezzi di carne, di pelle, di muscoli che una volta furono tuoi, spazzati, annullati, cancellati per sempre da un colpo secco di pennarello blu”.
Poi l’amore, l’amore e la passione che sembrano riavviare il mondo, ma la paura c’è ancora, la paura c’è sempre, magari non quella dello spirito, ma una più umana, la paura di quello che finalmente possiede qualcosa: la paura di perdere. “L’Argonauta” apre le porte al buio delle torture e degli orrori del fascismo e dell’estremismo in genere, per poi farci cadere nel vuoto, nel niente dell’esistere, del non esistere, ci fa conoscere il mondo dell’immigrante, della dolorosa, ridicola, assurda carenza d’identità del clandestino.
Julio Machado confessa, rinfacciando con ingenua sincerità al mondo il suo destino. Il mondo è come un albero e le sue foglie siamo noi. A volte ci illudiamo di poter riattaccarci ad un altro albero, ma non c’è niente da fare una volta che abbiamo cominciato a volare. Apparteniamo all’aria, come Machado. Il suo salto nel vuoto è suscitato da un omicidio. Dopo, niente, nemmeno un nuovo inizio lo potrà salvare. L’argonauta parte alla conquista dell’amore e della vita, ma si ritroverà da solo, con i ricordi, a non credere all’ironia del suo proprio destino.
Chi è Julio Machado? Julio potrebbe essere ognuno di noi. Chiunque abbia spezzato un legame da qualche parte per riuscire a scappare, a liberarci dalla paura, dalla povertà o dall’ingiustizia. Julio non è un disadattato, è piuttosto un “compiacente” che si rende conto che nella sua vita c’è qualcosa che non funziona, pur non sapendo che cosa. Silvia è quella che lo farà capire, che lo farà desiderare di più. Il problema di Julio è che niente è quello che sembra, tutto è sfacciatamente contraffatto: il regime, il lavoro, Silvia che non è Silvia, ma Estella. La sua vita è un capogiro, un girotondo pazzesco tra la realtà e il sogno, tra l’illusione di una vita tranquilla e la passione scatenata. Estella scuote il suo mondo. L’amore invece gli da il coraggio di ribellarsi, da una parte, ma, dall’altra, lo sottomette, comanda la sua vita ed è per quello che una volta perso l’amore, Julio perde anche il controllo.
E poi, ci sono tante altre cose, l’ironia e la verità che punge fino a provocare il dolore di chi legge, la poesia e il romanticismo che fanno sognare, la delusione, la morte… ma soprattutto la vita nuda, svestita da tutti gli ideali zozzi e oltrepassati…
L’argonauta, Milton Fernandez, Editore: Traccediverse – 2007 pp. , 11,00 € ISBN: 88-89862-36-x